La terapia di risincronizzazione cardiaca nei pazienti con disfunzione sistolica ventricolare sinistra
La disfunzione sistolica ventricolare sinistra è causa di morbilità e mortalità, anche quando viene trattata farmacologicamente.
I pacemaker biventricolari atrio-sincronizzati ( terapia di risincronizzazione cardiaca, CRT ) hanno ricevuto l’approvazione dell’FDA ( Food and Drug Adminisration ) nel 2001 per l’impiego nei pazienti selezionati con disfunzione sistolica del ventricolo sinistro.
Ricercatori hanno compiuto una revisione riguardo all’efficacia e alla sicurezza della terapia di risincronizzazione cardiaca nei pazienti con disfunzione sistolica ventricolare sinistra.
Tutti i pazienti negli studi che hanno esaminato la terapia di risincronizzazione cardiaca, presentavano una disfunzione sistolica ventricolare sinistra ( range di frazione d’eiezione ventricolare sinistra: 21-30% ), una durata prolungata del QRS ( range medio: 155-209 msec ) ed il 91% era in classe NYHA 3 o 4.
La terapia di risincronizzazione cardiaca ha migliorato la frazione d’eiezione ventricolare sinistra ( differenza media pesata: 3% ), la qualità della vita ( riduzione media pesata nel Minnesota Living with Heart Failure Questionnaire di 8 punti ), e lo stato funzionale ( un miglioramento uguale o maggiore di 1 nella classe NYHA è stato osservato nel 59% dei soggetti sottoposti a CRT negli studi randomizzati ).
La terapia di risincronizzazione cardiaca ha ridotto le ospedalizzazioni del 37%, la mortalità per tutte le cause del 22%.
La percentuale di successo dell’impianto è stata del 93%, e lo 0.3% dei pazienti è morto durante l’impianto.
Nel corso di un periodo medio osservazionale di 11 mesi, il 6.6% dei dispositivi ha presentato problemi a livello del catetere, ed il 5% malfunzionamento.
La revisione ha mostrato che la terapia di risincronizzazione cardiaca riduce la morbilità e la mortalità nei pazienti con disfunzione sistolica ventricolare sinistra, prolungata durata del QRS, e sintomi di classe NYHA 3 o 4, quando associata alla farmacoterapia ottimale.
I benefici dell’associazione della terapia di risincronizzazione cardiaca con il defibrillatore cardioverter impiantabile nei pazienti con disfunzione sistolica ventricolare sinistra, devono ancora essere dimostrati. ( Xagena_2007 )
McAlister FA et al, JAMA 2007; 297: 2502-2514
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