Lo stent medicato a Paclitaxel non è superiore allo stent di metallo nudo nei pazienti con infarto STEMI


Gli stent coronarici a eluizione di farmaco hanno mostrato di ridurre la ristenosi e, pertanto, la probabilità di ulteriori procedure dopo intervento coronarico percutaneo ( PCI ).

Uno studio ha valutato l’uso di uno stent medicato nei pazienti sottoposti a PCI dopo infarto miocardico acuto con sopraslivellamento ST ( STEMI ).

Un totale di 619 pazienti con infarto STEMI è stato assegnato in modo casuale ad uno stent ad eluizione di Paclitaxel oppure ad uno stent di metallo nudo.

L’endpoint primario composito era rappresentato da morte per cause cardiache, infarto miocardico ricorrente o rivascolarizzazione della lesione bersaglio ad 1 anno.

E’ stato osservato un trend verso una più bassa incidenza di gravi eventi avversi nel gruppo al quale era stato impiantato lo stent medicato a Paclitaxel rispetto al gruppo che, invece, aveva ricevuto lo stent di metallo nudo ( 8.8% versus 12.8%; rischio relativo aggiustato, RR = 0.63; p = 0.09 ).

Un trend non significativo è stato evidenziato anche a favore del gruppo con stent a eluizione di Paclitaxel rispetto al gruppo con stent di metallo nudo, nell’incidenza di morte da cause cardiache o infarto miocardico ricorrente ( 5.5% versus 7.2%; p = 0.40 ) e nell’incidenza di rivascolarizzazione della lesione bersaglio ( 5.3% versus 7.8%; p = 0.23 ).

L’incidenza di trombosi di stent durante il follow-up di 1 anno è risultata la stessa in entrambi i gruppi ( 1% ).

Sebbene l’uso di stent a rilascio di Paclitaxel nell’infarto miocardico acuto con sopraslivellamento ST abbia ridotto di 4 punti percentuali l’incidenza di gravi eventi avversi cardiaci ad 1 anno rispetto agli stent di metallo nudo, la differenza non è risultata statisticamente significativa. ( Xagena_2006 )

Laarman GJ et al, N Engl J Med 2006; 355: 1105-1113




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Cardio2006