Minore sopravvivenza libera da eventi nei pazienti sottoposti a ripetizione della rivascolarizzazione coronarica
I pazienti con precedente intervento coronarico percutaneo sono spesso esclusi da studi clinici.
Per questo motivo ci sono pochi dati riguardo agli outcome ( esiti ) di lungo periodo nei pazienti che devono sottoporsi ad un altro intervento coronarico percutaneo.
Uno studio, coordinato da Sheldon Goldberg dell’MCP Hahnemann University di Filadelfia, ha valutato l’impatto di precedenti interventi coronarici percutanei sugli outcome dei pazienti che avevano indicazione per una ripetizione dell’intervento PCI.
Il campione preso in esame era formato da 7.056 pazienti senza precedente intervento PCI ( gruppo I ) e 1.281 pazienti con precedente PCI e reintervento sull’originale lesione target ( gruppo II ) e 1408 pazienti senza precedente PCI e reintervento su una lesione non-target ( gruppo III ), nello studio PRESTO ( Prevention of Restenosis with Tranilast and its Outcomes ).
Rispetto ai pazienti nel gruppo I, i pazienti nel gruppo II e III avevano una maggiore probabilità ad avere il diabete ( 25% e 24% versus 21%; p < 0,02 ), un precedente infarto miocardico ( 51% e 56% versus 29%; p < 0,001 ) e lesioni ostiali ( 10% e 7% versus 5%; p < 0,001 ), ed una minore probabilità ad avere, come indicazione per l’intervento PCI, infarto miocardico ( 2% e 7% versus 17%; p < 0,001 ).
Ad 1 mese, gli eventi cardiaci avversi maggiori ( MACE ), comprendenti morte, infarto miocardico, rivascolarizzazione ripetuta, erano poco frequenti e presentavano un’incidenza paragonabile per i 3 gruppi.
Rispetto ai pazienti nel gruppo I, il rischio di MACE a 9 mesi è risultato significativamente aumentato per i pazienti nei gruppi II ( 34,1% versus 18,6%, rischio relativo, RR = 2,03 ) e III ( 23,9% versus 18,6%, RR = 1,3, RR aggiustato = 1,16 ).
L’aumentato rischio di MACE era interamente dovuto ad una più alta percentuale di rivascolarizzazione ripetuta.
I dati dello studio hanno mostrato che nonostante gli outcome a breve fossero simili tra i diversi gruppi studiati, i pazienti con precedente intervento coronarico percutaneo sottoposti ad un altro intervento PCI della lesione bersaglio e non-bersaglio presentavano una più bassa sopravvivenza libera da eventi nel corso del follow-up di 9 mesi.( Xagena_2005 )
Arjomand H et al, Am J Cardiol 2005; 96: 741-746
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