La terapia preoperatoria con statine è associata ad una ridotta mortalità cardiaca dopo bypass coronarico
La terapia ambulatoriale con statine è risultata associata ad una significativa riduzione degli eventi avversi cardiovascolari, tra cui morte ed infarto miocardico.
I dati riguardo ai benefici del trattamento con statine a livello preoperatorio sono limitati.
Uno studio ha valutato se la terapia preoperatoria con le statine fosse associata ad un ridotto rischio di morte cardiaca precoce, oppure di infarto miocardico non fatale postoperatorio, in ambiente ospedaliero, dopo bypass coronarico primario che ha richiesto bypass cardiopolmonare.
Lo studio ha riguardato un sottogruppo di pazienti arruolati nel McSPI – Epidemiology II Study.
I pazienti sono stati divisi in due gruppi, in base al trattamento preoperatorio con statine ( 1.352 pazienti trattati con statine contro 1.314 non trattati ).
La terapia preoperatoria con statine è risultata essere indipendentemente associata ad una significativa riduzione ( odds ratio, OR, aggiustato = 0.25 ) del rischio di morte cardiaca precoce dopo bypass coronarico primario ( 0.3% versus 1.4%; p < 0.03 ).
Non è stata osservata alcuna riduzione del rischio di infarto miocardico non fatale postoperatorio, in ambiente ospedaliero ( 7.9% versus 6.2%; p non significativo ).
L’interruzione della terapia con statine dopo chirurgia era indipendentemente associata ad un significativo aumento della mortalità tardiva per tutte le cause ( OR aggiustato = 2.64 ), rispetto alla continuazione della terapia con statine ( 2.64% versus 0.60%; p < 0.01 ).
Inoltre, la sospensione del trattamento con statine era anche indipendentemente associata ad un significativo aumento della mortalità cardiaca tardiva ( OR aggiustato = 2.95 ), rispetto alla continuazione dell’assunzione di statine ( 1.91% versus 0.45%; p < 0.01 ).
Secondo gli Autori, i dati dello studio hanno indicato l’importanza della somministrazione perioperatoria delle statine. ( Xagena_2006 )
Collard CD et al, J Thorac Cardiovasc Surg 2006 ; 132 : 392-400
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