Maggiore incidenza di re-infarto miocardico con gli stent metallici nudi rispetto agli stent a rilascio di farmaco: dati a 2 anni


Gli studi che hanno confrontato l’intervento coronarico percutaneo ( PCI ) con stent coronarico a eluizione di farmaco e stent di metallo nudo nell’infarto miocardico acuto, hano presentato limiti nella dimensione e nella durata.

Ricercatori del Brigham and Women’s Hospital – Harvard Medical School a Boston negli Stati Uniti, hanno identificato gli adulti sottoposti ad intervento PCI con impianto di stent per infarto miocardico acuto tra il 2003 ed il 2004 negli ospedali non-federali del Massachusetts.

Un totale di 7.217 pazienti sono stati trattati per infarto miocardico acuto ( 4.016 con stent medicato e 3.201 con stent di metallo nudo ).

Secondo l’analisi matched pair, l’incidenza di mortalità a 2 anni era più bassa tra gli stent a rilascio di farmaco, che tra gli stent di metallo nudo, tra tutti i pazienti con infarto miocardico ( 10.7% versus 12.8%; p=0.02 ), tra i pazienti con infarto miocardico con sopraslivelalmento ST ( 8.5% versus 11.6%; p=0.008 ), e tra i pazienti con infarto miocardico senza sopraslivellamento ST ( 12.8% versus 15.6%; p=0.04 ).

A 2 anni, le percentuali di recidiva di infarto miocardico si sono ridotte nei pazienti con infarto miocardico senza sopraslivellamento ST trattati con stent medicato, e le percentuali di rivascolarizzazione ripetuta sono risultate significativamente ridotte con l’uso degli stent a eluizione di farmaco, rispetto agli stent di metallo nudo.

In conclusione, nei pazienti con infarto miocardico acuto, il trattamento con stent a rilascio di farmaco è associato a ridotta mortalità a 2 anni e ad una riduzione della necessità di procedure ripetute di rivascolarizzazione, rispetto al trattamento con stent di metallo nudo. ( Xagena_2008 )

Mauri L et al, N Engl J Med 2008; 359: 1330-1362



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