Gli stent medicati a base di Sirolimus riducono l’incidenza di rivascolarizzazione del vaso bersaglio


Gli stent a eluizione di Sirolimus riducono la percentuale di ristenosi e di reintervento, rispetto agli stent di metallo nudo.
Tuttavia, i dati riguardanti la sicurezza e l’efficacia degli stent medicati nella procedura PCI ( intervento coronarico percutaneo ) per infarto miocardico acuto ( IMA ) con sopraslivellamento ST sono limitati.

Uno studio multicentrico, randomizzato, in singolo cieco ha confrontato gli stent a rilascio di Sirolimus con gli stent di metallo nudo nell’intervento coronarico percutaneo primario per infarto miocardico acuto con sopraslivellamento ST.

Hanno preso parte allo studio 712 pazienti.

L’end point primario era rappresentato da fallimento della rivascolarizzazione a livello del vaso bersaglio ad 1 anno dopo la procedura, e comprendeva: morte associata al vaso target, recidiva di infarto miocardico o necessità di rivascolarizzazione del vaso target.

Nel corso del periodo di follow-up, è stato eseguito un sottostudio angiografico che ha interessato 174 pazienti.

La percentuale dell’end point primario era significativamente più bassa tra i pazienti in cui era stato impiantato lo stent a rilascio di Sirolimus che tra coloro che avevano ricevuto lo stent di metallo nudo ( 7.3% versus 14.3%; p = 0.004 ).

A questa riduzione ha contribuito in modo particolare la riduzione della percentuale di rivascolarizzazione del vaso bersaglio ( 5.6% versus 13.4%, rispettivamente; p < 0.01 ).

Non c’è stata alcuna significativa differenza tra i 2 gruppi riguardo alla percentuale di morte ( 2.3% versus 2.2%, rispettivamente ), reinfarto ( 1.1% versus 1.4% ) o trombosi dello stent.

Il grado di proliferazione della neointima, valutato dalla perdita luminale tardiva in-stent era significativamente più basso nel gruppo stent a rilascio di Sirolimus ( 0.14mm versus 0.83mm nel gruppo stent di metallo nudo; p < 0.001 ).

Lo studio ha mostrato che l’impiego di stent medicati con Sirolimus ha ridotto in modo significativo l’incidenza di rivascolarizzazione del vaso bersaglio ad 1 anno. ( Xagena_2006 )

Spaulding C et al, N Engl J Med 2006; 355: 1093-1104




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Cardio2006