Peggiori esiti clinici per i pazienti con restenosi in-stent dopo impianto di stent metallico nudo, sottoposti a brachiterapia rispetto a quelli che hanno ricevuto lo stent Taxus lo stent a rilascio di Paclitaxel rispetto alla
Lo studio TAXUS V-ISR ha valutato gli esiti a 2 anni dei pazienti con lo stent Taxus a eluizione di Paclitaxel o la brachiterapia vascolare per la ristenosi in-stent degli stent di metallo nudo.
Nello studio TAXUS V-ISR, 396 pazienti con ristenosi in-stent dopo impianto di metallo nudo, sono stati assegnati in modo prospettico a stet a rilascio di Paclitaxel o a brachiterapia vascolare a radiazioni beta.
E’ stata presentata un’analisi degli outcome clinici a 24 mesi.
Tra il 9° e il 24° mese, la rivascolarizzazione della lesione bersaglio tendeva ad essere meno frequentemente richiesta tra i pazienti assegnati allo stent a rilascio di Paclitaxel, rispetto alla brachiterapia vascolare ( 5.3 versus 10.3%; p=0.07 ).
A 24 mesi, la rivascolarizzazione della lesione bersaglio è risultata significativamente ridotta con lo stent ad eluizione di Paclitaxel, rispetto alla brachiterapia vascolare ( 10.1 versus 21.6%; p=0.003 ), così come la rivascolarizzazione del vaso bersaglio ( 18.1% vs 27.5%; p=0.03 ).
Non c’è stata nessuna significativa differenza tra i due gruppi, riguardo alla morte, infarto miocardico, o alla trombosi del vaso bersaglio tra 12 e 24 mesi, o gli eventi cumulativi a 24 mesi.
Lo studio ha mostrato che a 2 anni l’incidenza di ristenosi clinica è significativamente diminuita dopo l’impianto dello stent Taxus, rispetto alla brachiterapia, per la ristenosi in-stent dovuta allo stent di metallo nudo. ( Xagena_2008 )
Ellis SG et al, Eur Heart J 2008; 29 : 1625-1634
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